Al Museo Segantini, una mostra documenta lo studio degli effetti luministici in un ambiente chiuso, da cui è scaturito uno dei capolavori divisionisti del pittore italiano.

L’esposizione, curata da Annie-Paule Quinsac, autrice del catalogo ragionato di Segantini e prodotta in collaborazione con le Gallerie Maspes di Milano, prende il via da una delle opere divisioniste più importanti del maestro trentino, realizzata nel 1892. La mostra “Segantini. All’ovile. Genesi di un capolavoro” è visibile dal 20 maggio al 20 ottobre 2022.

Giovanni Segantini, Ritorno all’ovile, 1888 © Stephan Schenk

“All’ovile” fa parte di un ciclo di tre dipinti che Giovanni Segantini (Arco, TN, 1858 – monte Schafberg,1899) dedicò agli effetti della luce di lanterna in un ambiente chiuso e buio e che ripropongono, con un linguaggio moderno e sperimentale, la tradizione luminista seicentesca. La più monumentale, “Le due madri. Studio di lanterna” del 1889, si trova alla Civica Galleria d’Arte Moderna di Milano, invece “All’arcolaio”, del 1891, è conservata dal 1898 in Australia alla National Gallery di Adelaide. Nonostante siano tutte di altissima qualità, l’effetto magico della luce che avvolge la scena è particolarmente percettibile in “All’ovile”, per la dimensione più intimista di questo quadro.

Per quanto riguarda la tecnica divisionista, qui Segantini va oltre la resa suggestiva della luce utilizzando trattini di colori puri giustapposti. L’utilizzo di oro in polvere e in particelle incorporate all’impasto fresco gli consente di accentuare le vibrazioni della luce. Colpisce la capacità dell’artista di suggerire l’essenza delle cose, la loro fisicità: dal vello delle pecore al tessuto del vestito della donna, al suo volto e al legno della mangiatoia e della culla.

Giovanni Segantini, All’arcolaio, 1891-1893 circa, Courtesy Gallerie Enrico Milano

Che il motivo della luce di lanterna in un interno, con le sue valenze simboliche, abbia affascinato e ispirato Segantini, lo dimostrano le altre opere presenti nel percorso espositivo. Si affiancano due capolavori della collezione Otto Fischbacher Giovanni Segantini Stiftung, in deposito al museo engadinese.

Completa la rassegna una sezione che presenta i risultati delle indagini diagnostiche realizzate da Davide Bussolari e Stefano Volpin, in collaborazione con l’associazione METS, e che, andando oltre gli aspetti percettibili a occhio nudo, hanno permesso di scoprire l’esistenza di un ripensamento poi cancellato.  Catalogo bilingue (italiano/inglese) Gallerie Maspes edizioni.

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, 20 maggio 2022
Immagine di copertina: Giovanni Segantini, All’ovile,1892 © 2020 FattoreArte

GIOVANNI SEGANTINI. ALL’OVILE
Genesi di un capolavoro
20 maggio – 20 ottobre 2022

Museo Segantini
via Somplaz 30, St. Moritz (Svizzera)
Tel. +41 81 833 44 54
info@segantini-museum.ch / info@kubus-sils.ch
www.segantini-museum.ch